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Ultime novità da Costa Paradiso

Immagine del redattore: AdminAdmin

Ho deciso di approfittare dell’ospitalità del sito per esternare alcune riflessioni su Costa Paradiso, alla luce di due recenti accadimenti: la pubblicazione del bilancio di previsione per l’esercizio 2014-2015 e la decisione del 4 dicembre u.s. resa nota con ordinanza del Tribunale di Tempio Pausania. In apparenza si tratta di fatti slegati tra loro, ma in realtà finiscono per intersecarsi facendo riferimento ad un unico soggetto. Ma andiamo con ordine. Qualche giorno fa, con una lettera di accompagnamento del presidente del Cda mi sono stati recapitati i verbali delle assemblee dell’agosto e dell’ottobre scorso sulle cui risultanze credo che tutti siano stati ampiamente informati. In allegato, ho trovato il bilancio di previsione per il 2015 in base al quale viene richiesto ai singoli proprietari un acconto del 62% sulle spese generali, del 66% sulle spese di fognatura e del 65% sulle spese relative alle forniture di acqua. Ho dedicato un po’ di tempo all’esame dei documenti e tutti i dubbi che in passato avevo espresso circa il modo di condurre Costa paradiso sono prepotentemente riaffiorati. In primo luogo la difficoltà di ricostruire il dato contabile. Manca a fianco, come si usa fare, la colonna del consuntivo che consente di verificare le eventuali variazioni da un esercizio all’altro delle singole voci di spesa. Ho cercato di ovviare all’inconveniente utilizzando per i raffronti i bilanci approvati nell’ultima assemblea. Da un calcolo approssimativo si evidenzia nelle spese un incremento su base annua del 10-12%. Il che, dati i tempi, a me non pare poca cosa. Per farla breve: le uscite preventivate ammontano a circa € 1.787.000,00 (ho arrotondato di € 150). Ha letto bene: un milione settecento ottantasette mila euro. Per dare un’idea dell’enormità di questa cifra, facendo riferimento al passato (criterio, ammetto, discutibile, ma efficace per capire) la spesa prevista per il prossimo esercizio ammonterebbe a oltre tre miliardi e mezzo di vecchie lire!

Lasciamo andare i giudizi sulle persone, nella fattispecie i componenti del Cda. Ma è concepibile pensare di spendere nella gestione di Costa Paradiso una cifra del genere? Viviamo in tempi difficili e di gravi difficoltà economiche. Invece di ridurre, più semplicemente risparmiare, si incrementa la spesa magari confidando nel disinteresse o nella scarsa attenzione nel leggere le carte. Se poi si va nel dettaglio, c’è più di un motivo di incazzatura per dirla papale papale. La spesa per il personale (stipendi, salari, oneri, ecc.) si attesta a circa € 760.000. Vanno poi aggiunti, per consulenze del lavoro e amministrative altri € 26.000. Un personale di così alta qualificazione, visto l’elevato ammontare di stipendi e salari corrisposti, non è in grado di predisporre le buste paga, calcolare gli oneri retributivi, ecc. (perché di questo si tratta), ed altre piccole incombenze? No , ha bisogno di consulenti! Ancora, ci sono € 60.000 per assistenza medica estiva. Lascio ad ognuno commentare. Probabilmente, siamo in presenza della farsa con la convenzione con la Misericordia – credo - di Teramo. Aspetto ancora di conoscere il nome del Consigliere che ha proposto e fatto deliberare la scorsa stagione tale iniziativa. Capisco il suo riserbo!! Ho sempre saputo che Costa Paradiso si trova in Sardegna, comune di Trinità, provincia di Olbia Tempio. Tutte località dove c’è un ottimo livello di assistenza sanitaria con centri medici pubblici e bene attrezzati. Per inciso, ci sono se servono anche le autoambulanze. Forse non sono a conoscenza di un trasferimento di Costa Paradiso in un'altra regione. Se così non è, qual è la logica di una spesa del genere? Ovviamente, a parte la “ misericordia questa volta verso sé stessi” qualcosa invece manca: i buoni direbbero il buon senso, io ritengo che manchi invece ogni elementare decenza.

Vorrei inoltre segnalare la chicca che in un bilancio di previsione “di tal genere” alla fine c’è sempre. Attenzione: è prevista la spesa di € 50.000 per “incarico professionale per direzione Comunità”. Che significa? Qual è questo incarico così importante da valere 50.000 Euro? E chi è il beneficiario? Non basta: ci sono altri € 12.500 di spesa per” incarichi professionali per la continuazione azioni d’istituto”. Mi sfugge il senso di questa voce di spesa, così come non riesco ad immaginare che si spendano 12.000 Euro per revisione contabile (si tratta per caso di una certificazione?) quando si ha una struttura che costa quasi 800.000 Euro all’anno ( un miliardo e sei cento milioni di vecchie lire). Infine, ma solo per chiudere, ho trovato ben 33.000 Euro previste per trasferte. Per dove? Forse i signori del Cda e del Cdr dovranno andare a Parigi o a Londra per conferenze o dibattiti su Costa Paradiso? Mi piacerebbe molto essere informato sulle località di trasferta.

Ma veniamo a cose più serie. Il Tribunale di Tempio Pausania ha preso in esame il ricorso volto ad ottenere la revoca del Cda attualmente in carica e la nomina di un amministratore giudiziale. In pratica un commissario. Il Collegio con ordinanza del 4 dicembre scorso ha sì rigettato il ricorso ma ha fatto qualcosa di più. Ha dichiarato in sostanza di non potersi pronunciare precisando che CP è una sorta di consorzio atipico, un organismo che non trova regolamentazione nel nostro sistema. Come dire che CP non è niente. Manca un atto costitutivo tipico dei Consorzi, manca uno statuto e/o un qualsiasi contratto di tipo associativo. Forse, come si precisa nella motivazione, mancando una disciplina specifica potrebbero essere applicabili le norme concernenti il condominio. Il paradosso è che lo stesso avvocato che in giudizio ha rappresentato la Comunità del territorio di CP ( in realtà ha rappresentato l’attuale consiglio di amministrazione) nella comparsa di costituzione, nel chiedere l’inammissibilità del ricorso sembra sostenere le stesse argomentazioni. Costa Paradiso in buona sostanza giuridicamente può apparire come un’associazione di fatto a cui volontariamente, come nei casi di specie avviene, ognuno può partecipare. Una specie di bocciofila. Ma se a me il gioco delle bocce non piace e non voglio partecipare? Ma come: c’è un regolamento. Leggete cosa scrive il Tribunale: “ Nel caso in esame gli organi del cosiddetto Consorzio sono stati modulati sulla falsariga degli Statuti societari ( società per azioni, a responsabilità limitata, ecc.) e il consiglio di amministrazione quale delineato dagli articoli 51,52,53 e54 di detto regolamento ha la funzione di attivare uno strumento amministrativo che consenta la gestione nonché l’elaborazione dei bilanci preventivi e consuntivi. E precisa: funzioni ben diverse da quelle che è chiamato a svolgere l’amministratore di condominio che secondo una tradizionale classificazione comprendono attività di rappresentanza e di gestione”.

Come dire che gli attuali organi di Costa Paradiso (Cda e Cdr) non rappresentano nessuno, salvo loro stessi. Tradotto nel linguaggio dei giuristi sono carenti di legittimazione. Ed essendone privi, cosa che non accade ad un amministratore di condominio in applicazione delle norme del Codice Civile, non si capisce a quale titolo richiedono pagamenti di spese, di forniture, ecc. oltretutto per esigenze piuttosto discutibili.

Gentile Dottor Mulas, come vede torniamo al punto di partenza: Costa Paradiso va totalmente ricostruita coinvolgendo gli enti locali preposti al controllo del territorio. Se questo non accade, si va inevitabilmente verso la paralisi: tutti possono rifiutarsi di pagare quanto viene richiesto da chi, secondo l’ordinanza del Tribunale, allo stato non è pienamente legittimato. Ci si può girare intorno quanto si vuole ma la realtà è questa. Ma il Tribunale fra le righe dice qualcosa di più: dovete provvedere voi, proprietari, a darvi una ben definita regolamentazione giuridica, magari individuando nelle norme del Codice civile concernenti il condominio l’organizzazione più confacente ai vostri interessi e non a quelli di chi senza essere legittimato pretende di rappresentarvi.

Come si vede siamo arrivati, quantomeno giuridicamente, alla definizione di un percorso che si può con decisione seguire. Adesso, è bene che ognuno si dia una regolata se vuole tutelare i propri interessi ed io aggiungerei salvare soprattutto la “grande bellezza” di Costa Paradiso.

Con l’occasione, formulo a Lei e a tutti gli amici di ATCP i migliori auguri.


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